Roma, 4 marzo 2024 – Il Coordinamento Care, a seguito delle numerose segnalazioni pervenute in merito alla presenza di una frase fortemente lesiva della storia dei ragazzi con background adottivo inserita in un volume dedicato al biennio degli istituti di istruzione superiore, ha scritto alla Casa Editrice San Marco esprimendo le proprie critiche e perplessità in merito alla scelta effettuata. Il volume in oggetto è “LA LINGUA ITALIANA. Competenze di grammatica, comunicazione, testi e linguaggi”, testi a cura di A. Odorisio dove, a pagina 176 (esercizio n. 16), si legge la seguente frase: “Dopo che venne rifiutata dai genitori naturali, fu adottata da una splendida famiglia”.
Numerose famiglie e associazioni si chiedono, e il Coordinamento Care con loro, se sia davvero necessario, per svolgere un esercizio di grammatica, riportare i ragazzi che hanno un vissuto di abbandono e adozione alle loro origini in maniera così imprudente e superficiale, in cui si la storia dei ragazzi con background adottivo viene trattata con termini stigmatizzanti per la famiglia d’origine e stereotipati per la famiglia che accoglie.
Il Coordinamento Care, ente del terzo settore che supporta e promuove l’associazionismo familiare adottivo o affidatario – e che rappresenta oltre 40 associazioni nazionali attive su queste tematiche in tutta Italia – è fra i promotori delle Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni adottati, che nel 2023 sono state aggiornate e firmate dal Ministero dell’Istruzione e dalla Commissione per le Adozioni Internazionali.
Le Linee guida definiscono le specificità e le attenzioni da porre in essere quando si ha a che fare con bambini e ragazzi con questo vissuto. In particolare (pag. 7) è descritto come “il sopraggiungere della preadolescenza e dell’adolescenza può comportare l’insorgere di significative problematiche connesse alla definizione della propria identità, ai cambiamenti del corpo, alle relazioni con i coetanei e, più in generale, con il contesto sociale”, per cui pare poco opportuno chiedere di dover completare un esercizio che ha a che fare con una parte della propria storia che può essere all’inizio della fase di elaborazione. Sempre nelle Linee di indirizzo (p. 4) si esplicita che “bambine e bambini subiscono, un fenomeno definito con il concetto di “micro- aggressione”. Esso consiste in messaggi, intenzionali, esplicitamente denigratori, (micro-attacchi), oppure in comunicazioni (micro-insulti) frutto di maleducazioni, o in stereotipi (micro-invalidazioni) che negano o tendono ad annullare i pensieri, i sentimenti e le esperienze delle persone a cui sono dirette. Tali modalità comunicative trasmettono, a quanti le subiscono, un effetto negativo invalidante” ed è il caso proprio della frase inserita nell’esercizio del libro di testo sopra citato che si configura esattamente come una micro- aggressione per chi ha un vissuto di abbandono e adozione.
Trattare l’adozione e l’affido, al pari di altre tematiche sensibili, è certamente un’opportunità per rendere anche i libri di testo inclusivi e capaci di abbracciare la società odierna nella sua complessità. Al tempo stesso la banalizzazione di alcuni temi rischia di produrre un corto circuito. Pertanto, il Coordinamento Care ha invitato la Casa Editrice San Marco a cogliere questa segnalazione come un’opportunità di miglioramento e di impegno e a sostituire la frase in oggetto già a partire dalla prossima ristampa del volume.
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