Tutela della privacy e delle storie dei neonati lasciati alla nascita
Fondamentale tutelare la privacy e le storie di vita dei neonati lasciati dalle madri in ospedale o nelle culle termiche. Nessun particolare deve trapelare, né per promuovere il parto in anonimato né per fare pressione sulle donne a tornare sui propri passi.
La storia di questi neonati deve essere trattata con la massima riservatezza e cura e nessun particolare che li riguarda deve essere fornito ai media o all’opinione pubblica.
I neonati che vengono lasciati sono soli e in una situazione di estrema fragilità non hanno accanto figure genitoriali effettive che sappiano proteggerli da una eccessiva e malsana esposizione mediatica o sociale.
I neonati lasciati soli hanno una copertina, un nome e poco altro. Sono le uniche cose che permetteranno loro di dare senso alla loro storia di origine. Per questo motivo devono essere protette, in modo da consentire a loro, crescendo, di decidere in prima persona con chi condividere e quanto della loro storia.
I genitori adottivi sono preparati dai servizi sociali e dai tribunali per i minorenni a tenere riservate le notizie che riguardano i bambini adottati alla nascita, a non divulgare mai i loro dati, a volte nemmeno le date di nascita, a non pubblicare le loro foto e a non condividere le informazioni sensibili nemmeno circa la loro origine e la loro nascita.
Fondamentale inoltre non lasciare alla rete, che non ha oblio, informazioni, espressioni o giudizi che possano risultare nocivi e dolorosi nel tempo, quando i protagonisti, cresciuti, le potranno intercettare.
Per questi motivi chiediamo al Garante per la Privacy di intervenire a tutela di tutti i neonati che si trovano in una condizione di vulnerabilità come quelle appena descritte a partire dai recenti casi di cronaca.