Lunedì 13 Marzo 2023, VITA intervista Monya Ferritti, Presidente del Coordinamento CARE.
Nel suo intervento Monya Ferritti sottolinea:
L’adozione internazionale è già cambiata rispetto a solo dieci anni fa e i motivi sono multidimensionali, come in tutti i sistemi complessi, e riflettono una variabilità di condizioni, accadimenti e interventi legislativi. In particolare, sono profondamente cambiati i fattori geo-politici e culturali che sono meno favorevoli al sistema mondiale delle adozioni.
Questa marcia indietro nei confronti delle adozioni internazionali avviene anche su forte spinta delle associazioni di persone con background adottivo di vari paesi di accoglienza (Svezia, Australia, Canada, ecc.) che stanno cambiando non solo le politiche del Permanent Bureau ma soprattutto quelle dei paesi di arrivo delle adozioni internazionali (Italia esclusa). Infatti, le ferme pressioni associative dal basso, in questi anni, che spesso definiscono le adozioni internazionali “azioni colonialiste e predatorie”, hanno fatto istituire commissioni di inchiesta istituzionali che, come conseguenza, hanno fermato, più o meno definitivamente, le adozioni internazionali ad esempio in Olanda, Svezia, Belgio e Danimarca.
Un sistema di post-adozione competente e diffuso sul territorio certamente non costituisce un’azione strategica per favorire il rilancio degli ingressi delle adozioni internazionali, ma indubbiamente si configura come un asset indispensabile per garantire ai bambini che facciamo diventare nostri figli e alle coppie a cui si preconizza un futuro da famiglia multiculturale, una vita al centro di una rete qualificata di sostegno e supporto sociale.